Nuotatore: Marco Paghi
Traversata a nuoto in solitario CAVO – FOLLONICA di Km 30
Sabato 7 agosto 2010
Ancora una volta Marco ci ha voluto regalare un’impresa. Quest’anno ha fatto di nuovo una traversata dall’Isola d’Elba alla terraferma ma ha cambiato il punto di partenza (Cavo) e il punto di arrivo (Follonica). Alla fine la distanza esatta percorsa sarà di 29 km e 817 metri ma per comodità mi piace dire 30 km mancando al raggiungimento di questa distanza solo 183 metri.
Ci imbarchiamo sul traghetto a Piombino alle ore 7,30 e dopo circa 40 minuti sbarchiamo nel porto di Cavo. La comitiva è composta da Marco, dai Giudici FIN Sig.ri Piero e Elisabetta Ulivieri , dal cronometrista Sig. Morganti Mario, dal medico e amico di Marco Gianni Verderio e dal sottoscritto. Dopo pochi minuti ci raggiungono le due imbarcazioni che accompagneranno la gara.
Sulla barca condotta dal Sig. Fabio Fattorini prendono posto i Giudici e il Cronometrista oltre al simpaticissimo barboncino bianco del proprietario l’imbarcazione, mentre sul gommone condotto dal Sig. Stefano Panteri e dal Sig. Sergio Speranza prendiamo posto io, Gianni e Luigi Pianigiani, caro amico di Marco, che nell’occasione curerà anche le riprese video e fotografiche.
Sono le 9,00 quando, dall’altezza del molo del porto di Cavo, i Giudici danno il via alla gara. Si ho scritto di proposito “gara” perché anche se Marco usa dire “nuotodame” è in realtà in piena competizione con se stesso, con gli elementi della natura (mare, vento, correnti) e con tutti i problemi organizzativi che ha dovuto risolvere per poter partire.
Marco è tranquillo, sicuro della sua ottima condizione fisica e dell’allenamento che ha dovuto fare per raggiungerla. Le condizioni atmosferiche sembrano ideali e la nostra speranza è che si conservino così fino alla fine.
Sono 72 le bracciate che Marco porta dall’inizio e questo numero sarà pressoché costante fino al 18° km.
Dopo un’ora effettua la prima sosta per il rifornimento ed ha percorso 4 km e 400 metri. “Benissimo, continua così” lo incoraggio. Marco mantiene una velocità costante ma uscendo al largo, senza più il riparo della costa dell’Elba, trova il mare più increspato e nonostante l’impegno durante la 2° ora percorre 100 metri di meno rispetto alla prima.
Niente di grave, sono gli inconvenienti a cui è preparato e che il mare spesso pone davanti. Intanto abbiamo lasciato l’isolotto di Palmaiola alla nostra destra e manteniamo la rotta precisa su Follonica.
Il mare tende ancora a rinforzare ma non dà troppo fastidio a Marco che anzi ne trae un lieve vantaggio in quanto il vento soffia alle sue spalle, anche se obliquamente da destra, con una incidenza di circa 45° rispetto all’asse del suo corpo.
Con doveroso rispetto degli orari concordati, gli fornisco i rifornimenti stabiliti.
Dopo 3 ore Marco ha percorso 13 km. Sta andando benissimo, non accusa il benché minimo disturbo e così, bracciata dopo bracciata, solca magistralmente il mare. Si allunga bene sull’acqua con stile impeccabile e con costante ritmo di bracciate (72-74 al minuto).
Abbiamo ormai superato metà gara quando, allo scoccare della 4^ ora, gli comunico che abbiamo percorso quasi 18 km. “Come stai?” gli chiedo. “Bene” risponde con brillantezza “ed ora provo ad accelerare”. Questa euforia un po’ mi spaventa, 12 km ancora da percorrere sono ancora molti e ignorando se le condizioni del tempo possano mutare di lì al termine della gara, subentra in me un po’ di apprensione.
Marco però è sicuro, sta bene e con la esperienza accumulata in 30 anni di attività natatoria sa bene di poter reggere tranquillamente fino all’arrivo. A riprova di tutto ciò, la sua velocità aumenta anche in considerazione del fatto che ora la frequenza delle bracciate sale a 76-78 al minuto e sia nella 5^ che nella 6^ ora percorre 4,5 km.
Ormai è fatta, lo percepisce, sa di essere andato forte e si sente molto bene. Rifiuta l’ultimo rifornimento previsto e a gran ritmo percorre gli ultimi 3 km e 800 metri in 43’ 58”.
All’arrivo, l’apoteosi. Centinaia di persone ammirate e plaudenti accolgono Marco.
Ancora una volta hai vinto Marco, sono veramente felice e orgoglioso di aver preso parte a questa tua impresa, così come lo sono sicuramente i Giudici ed il Cronometrista che, nonostante il loro compito professionale intento ad attestare la regolarità della traversata ed ufficializzarne il tempo di percorrenza, hanno ammirato le tue capacità e la tua determinazione ad affrontare l’evento. Così come soddisfatti ed orgogliosi sono sicuramente tutti gli altri componenti lo staff che hanno contribuito al tuo successo, alternandosi al timone delle imbarcazioni con maestria e competenza in modo da percorrere la giusta rotta senza farti percorrere troppi metri in più, sorvegliando la tua efficienza fisica e documentando con foto e film la tua gara.
Grazie Marco
Angelo Bruno Carosi
PS Ringrazio Angelo per la sua disponibilità e per l’alta considerazione che ha sempre avuto miei confronti. Considerazione che è cominciata quando ci siamo conosciuti agli inizi degli anni ottanta. Considerazione che mi onora in quanto negli anni ha avuto modo di accompagnare grandi campioni.
È l’accompagnatore ideale perché , anche lui, si diverte a farlo. Non gli pesa stare ore in barca. Di sicuro è lo sport che preferisce e quando può esserne protagonista ( perché l’accompagnatore è un protagonista) ne è felice.
Voglio infine sottolineare che effettivamente dato il tempo cronometrico finale devo essere stato “aiutato” da qualche corrente. Non me ne sono accorto perché ho avuto onda lunga sempre sul fianco dx, non ho mai avuto onda contro comunque. Non me ne sono accorto fisicamente ma sapevo dai tempi di passaggio che qualche “aiutino “ ci doveva essere. Ero più veloce del previsto.
Alla quarta ora ho deciso di aumentare il ritmo non tanto per il cronometro ma per prendermi “ un’oretta tutta per me”.
Ho mandato la barca avanti di circa 100 metri per darmi la rotta e ho cercato di concentrarmi al massimo sulle mie emozioni. Ho cercato di divertirmi il più possibile cercando di aumentare il ritmo, consapevole di vivere un’occasione rara.
Spero che sia meno rara di quanto mi sembra ora.
Marco